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Hàndala è alchimia creativa, genesi e mutazione per melodie possibili dove mettere in concerto una galassia di realtà umane, intese come sempre compatibili tra loro, e dove idee, culture e tradizioni diverse si uniscono per far nascere qualcosa di nuovo. Il rock moderno e il medio oriente tradizionale, fusi insieme in un’esperienza musicale unica
Il gruppo nasce nel 1989 da un progetto di cooperazione internazionale ed è portato avanti da più di un ventennio dal suo ispiratore e compositore David Petrosino, insieme a numerosi musicisti, arabi e italiani, che si sono alternati negli anni, e che ha visto la collaborazione di vari artisti.
Il racconto del gruppo musicale Hàndala, per la sua natura di innesto, di ‘contaminazione’ artistica e umana, è l’occasione per osservare la Palestina e il medio oriente con uno sguardo unico nel suo genere.
Nello stesso tempo la natura contaminata e contaminante del lavoro di Handala, gli ha permesso di condividere questo sguardo e questo scambio nei contesti e nei luoghi più disparati: i Festivals europei, le Scuole, i Locali, i Centri Sociali, i Teatri, il palazzo dell’ONU a Ginevra, la piccola Chiesa, il Campidoglio, le Università, le Feste, le Piazze…
Dal 1989 ad oggi il gruppo Handala ha visto la collaborazione di numerosi musicisti italiani e mediorientali e, grazie ad una sonorità di ricerca e perciò in continua evoluzione, l'alternarsi di diversi strumenti, tradizionali e moderni.
Io credo che gli Handala raccontino, con la semplicità che è insita in un esempio pratico, come sia facile, oltre che possibile, avvicinare tradizioni, modi di pensare e di comunicare diversi e unirli per far nascere una nuova cosa.
In verità, lavorando con musicisti arabi, conoscendo molti arabi di questo paese, dopo qualche viaggio in medio oriente e dopo oltre 20 anni di frequentazione della cultura araba in genere, devo riconoscere che molte di queste differenze sono presunte, esasperate, raccontate in maniera morbosa da un meccanismo mediatico che sembra proprio avere bisogno di creare discordia, inventare un nemico e descriverlo come diverso, alieno, pericoloso;
di Maurizio Paffetti
sulla nascita del progetto Handala
(dal libretto di "Holom" - 1997)
Nella formazione dell'idealità ci sono pezzi storia e persone che la compongono e che ne fanno la sua base fondante.
Nella storia di alcune generazioni, si sono andate sovrapponendole storie di Paesi e di varie umanità, che ha fatto sì che nomi dal tratto esotico come vietcong, fedajn o di sigle a volte impronunciabili come OLP, Frelimo, MPLA, Tupamaros, ANC e tanti altri acquistassero una determinazione a voler essere soggetti attivi a una trasformazione del mondo.
di David Petrosino
(dal libretto di "Holom" - 1997)
Handala, che in arabo significa "amarezza", è il personaggio di un disegno, una striscia del famoso disegnatore palestinese Nagi El Hadi.
L'idea di fare un disco di musica tradizionale palestinese nasce nel 1989 da Maurizio Paffetti del C.I.Crocevia e da Ketty Tirzi, con tre studenti palestinesi residenti a Roma: Anan Al Shalabi, Bassam A.H. e Hakeem Jaleela.
Nel mio lavoro di produttore mi sono confrontato spesso con altre musiche cercando di affrontarle con smaliziato rispetto e attenzione; ma qui era diverso. Malgrado la mia conoscenza praticamente nulla della musica araba in generale, da queste melodie popolari e tradizionali eseguite con solo liuto arabo (l'ud) e voci, nasce un immediato punto di contatto, una comprensione più profonda.