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ESTRATTI STAMPA
Un gran disco rock, da ascoltare dall'inizio alla fine per capirne il senso... Da avere. (Classix - Mauro Furlan – IT)
Questo nuovo album dei Sailor Free può entrare nella mia lista migliori del 2016. It’s such cool modern prog. (Music Street Journal - Gary W. Hill - USA)
Consiglio questo gruppo a tutto il pubblico, soprattutto agli amanti del rock progressive, per la sua originalità e artisticità pura. Bravo Sailor Free! (Recyclable Sounds - Raigor - RU)
Un disco che insegnerà a molti conservatori che cosa può essere veramente "progressive" oggi e in quanti modi si può rileggere e reinterpretare il genere. (MAT 2020 - Alberto Sgarlato – IT)
… questo è un'album che va scoltato interamente. E' sicuramente un piacevole esempio di prog moderno. (DPRP - Patrick McAfee – NL)
Consigliato agli amanti del genere, gli altri potranno goderne di nascosto. (Blow Up - Dionisio Capuano - IT)
Spiritual Revolution part 2 offre molta varietà... con atmosfere tra disperazione e malinconia ma molta speranza. Un album dal qual sarete coinvolti. (Proggies - Daniel Eggenberger - CH)
Il coinvolgimento emotivo è fondamentale nell'ascolto, dato che la musica, che piaccia o meno, difficilmente lascia indifferenti. (Arlequins - Nicola Sulas – IT)
... questo secondo capitolo di "Spiritual Revolution" è un lavoro ottimo che va oltre le barriere di genere e che fa sognare e che fa godere l'ascoltatore senza mezzi termini. (Undergroundzine - Alessandro Shumperlin - IT)
... e se non li conoscete, dateci un’occhiata, anzi due, poi soprattutto le orecchie e vedrete che, come me, andrete a cercare il primo! (Prog-resisté -RR – BE)
Un interessante mosaico di suoni... un album che da molta soddisfazione. (Profil - Denis Boisvert - CA)
L’album è ancora una volta splendido, capace di catturare irrimediabilmente i sensi... vi troverete quasi senza accorgervene a essere contagiati da questi suoni così variegati, intensi e vitali, espressione di classe, talento e di un’enorme forza comunicativa. (Metal.it - Marco Aimasso - IT)
Nel tempo, questa musica sviluppa quasi un effetto ipnotico. Ti senti eccitato, senza poter dire esattamente perché. (Betreutesproggen - Juergen Meurer - GE)
Questo lavoro è da consacrarsi e collocarsi nelle nostre raccolte musicali, qualunque esse siano. (Psycanprog - Raffaele Astore - IT)
Questo disco è molto bello. (Colossus - Tero Honkasalo - FI)
Questo bell'album si sostiene da solo musicalmente!! Ora andate a comprarlo!! (Progplanet - Tonny Larsen - DK)
Un'altra cosa molto importante, il suono di questa registrazione è strabiliante. (progVisions - Douwe Fledderus - NL)
I Sailor Free sono davvero un grande baule di suoni ed emozioni. Molto consigliato a chi dalla musica vuole sorprese. (Nonsolo Progrock - Massimo Salari - IT)
In "Special Laws" si sente la bella presenza del jazz attraverso il pianoforte splendidamente incorniciato dalla batteria e dal ritmo del brano, meraviglioso. (Musica Progresiva - Lily Belgu - AR)
Un album che fa venire voglia di riascoltare tutta la storia dall'inizio. (Neoprog – JC Le Brun - FR)
I SF su “Spiritual Revolution part 2” creano un Artrock versatile e sapiente con fantasiosi arrangiamenti e strumentali creativi catturando splendidamente. (Babyblaue - Siggy Zielinski - GE)
Ancora un ottimo disco... Un lavoro che mostra artisti alla ricerca di strade nuove e personali, senza perdere il contatto con l’universo musicale in cui sono cresciuti. (Rock Impressions - Giancarlo Bolther - IT)
I Sailor Free hanno basi solide ma non hanno paura di affrontare la modernità. (Progressivamente - Luigi Cattaneo - IT)
Sailor Free: professionisti dello "spiritual prog... gothic prog, praticamente un genere inventato da loro. (La Scena - Davide Cosentino – IT)
Una band con un suono originale (Acid Dragon – RR – FR)
I SF riescono a propongono una musica che, pur non rinunciando a quelle sonorità art-rock che hanno le loro radici negli anni '70, è attuale, fresca e soprattutto intelligente. (Buscadero - Andrea Trevaini - IT)
La proposta dei Sailor Free ha la libertà e il respiro dei grandi gruppi progressive degli anni '70. (Urlo - Flavio Talamonti- IT)
Quello proposto è davvero un grande disco, che appassiona e avvolge nelle sue sonorità. (Mondo Agricolo - Gaetano Menna – IT)
Ne vien fuori un prodotto fresco e convincente, che mostra in maniera perfetta un gruppo in piena evoluzione. (Rotters' Club - Peppe – IT)
Un manto dark avvolge l’intero album senza appesantirlo ma rendendolo ancor più ricco di fascino... (Hamelin Prog - IT)
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Tide Records presenta

Comunicato/Bio
E’ la storia di una contaminazione virtuosa e di successo artistico e umano. La storia del progetto musicale Handala.
Il gruppo, nasce nel 1989 da un progetto di cooperazione internazionale, ed è portato avanti da più di un ventennio dal suo ispiratore e compositore David Petrosino, insieme a numerosi musicisti, arabi e italiani, che si sono alternati negli anni e che ha visto la collaborazione di vari artisti, dal pittore Mario Schifano, che ha realizzato le copertine dei primi due dischi, alla cantante Noà, con la quale, alla fine di un importante tour, è stata realizzata una versione "cult" di "Come together" dei Beatles, cantata in arabo e ebraico, in un concerto live in diretta su Radio 2 RAI.
Il racconto del gruppo musicale Handala, per la sua natura di innesto, di ‘contaminazione’ artistica e umana, è l’occasione per osservare con uno sguardo unico nel suo genere, un ventennio di storia dei rapporti tra il medio oriente e l’occidente. Nello stesso tempo la natura contaminata e contaminante del lavoro di Handala, gli ha permesso di condividere questo sguardo e questo scambio nei contesti e nei luoghi più disparati: il palazzo dell’ONU a Ginevra, la piccola Chiesa, i Festivals europei, le Scuole, i Locali, i Centri Sociali, i Teatri, il Campidoglio, le Università, le Feste, le Piazze…
Hàndala è alchimia creativa dove idee, culture e tradizioni diverse si uniscono per far nascere qualcosa di nuovo, bello, vivo. Melodie e ritmi arabi si fondono con sonorità e intenzioni tipiche del rock, con strumenti mediorientali tradizionali (come ud, darabouka, doff, bouzuki, mismar) e strumenti moderni. Il rock moderno e il medio oriente tradizionale, fusi insieme in un’esperienza musicale originale.
Gli Hàndala hanno partecipato a numerosi Festival e manifestazioni musicali in tutta Europa, suscitando sempre interesse di critica e di pubblico, e hanno pubblicato sei album e un CD single:
"Hàndala" (Sud-Nord Records 1990), "Amani" (Sud-Nord Records 1991), "Raia" (Tide Records 1993), "Holom" (Il Manifesto - Finisterre 1997), "El deeb" (CD singolo multimediale con video, Finisterre 2004), "Famatà?" (con il nome di Aladnah) (RAI Trade – Blond 2005) "7" (Finisterre 2007)
Alcuni loro brani sono stati inclusi in varie compilations.
Gli Handala sono in preparazione di un nuovo Cd la cui uscita è prevista per il 2015.
Handala:
David Petrosino: tastiere, chitarra e voce Cecilia Amici: voce Pejman Tadayon: oud, saz, voce Stefano Ribeca: flutes, saxes Gabriele Gagliarini: percussioni Simone Pulvano: percussioni Stefano Falcone: batteria Simone Pulvano: basso Raimondo Mosci: sound & solutions Terrence Briscoe: light & design
Info:
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Tide Records presenta

Comunicato/Bio
SPIRITUAL REVOLUTION part 2
il nuovo album dei SAILOR FREE
I Sailor Free navigano in acque libere dal 1991. La loro musica è stata descritta come art-rock, progressive, hard rock psichedelico, alternative e molto altro. Con due album ("Sailor Free" 1992 - Tide Records, Italia e "The fifth door" 1994 - The Laser’s Edge, USA) e numerosi concerti in Italia e Europa, ottenendo sempre un ottimo riscontro di pubblico e critica, i Sailor Free sono riconosciuti come una band con personalità musicale e un grande live set.
Nel 2010 i Sailor Free si riuniscono, in un mondo completamente mutato, per lavorare ad un concept-album dove immaginare una possibile rivoluzione culturale profonda. “Abbiamo cominciato ispirandoci a 'Il Silmarillion' di J.R.R.Tolkien, la storia di Beren & Luthien in particolare, che era stata oggetto di scritture per David negli anni precedenti. Una storia di amore, condivisione e una ricerca impossibile sembrava la cosa giusta in un presente distopico come quello che viviamo. Così abbiamo iniziato a scrivere la nostra storia, ambientata in un futuro prossimo, in un mondo diviso in Caste, dove i nostri eroi e gli Spiritual Revolution Messengers combattono per ottenere Entropia, un congegno che potrebbe dare energia illimitata e libera per l'intero pianeta.”
Nel 2012 i Sailor Free pubblicano Spiritual Revolution part 1 (TIDE Records), la prima parte del concept-album, dato che il materiale scritto era troppo per un unico CD.
Nel 2015 i Sailor Free realizzano due singoli: “Amazing” e “Special laws”, che anticipano il nuovo album Spiritual Revolution Part 2. Il nuovo album vede la partecipazione di nuovi musicisti, insieme ai componenti storici della band. Il sound conferma la strada di assoluta libertà creativa, da sempre una delle principali caratteristiche del progetto Sailor Free.
“La storia dei Messaggeri della Rivoluzione Spirituale e la loro lotta per ottenere Entropia sta per concludersi. Ma tutto cambia, e improvvisamente ti rendi conto che stai interpretando il ruolo principale, tu sei l'eroe e l'eroe sei tu, come Entropia. Adesso sai che sei il giocatore e l'ascoltatore, e il giocatore è la musica e lei è te. Adesso tu sei Entropia ed Entropia sei tu, e tu puoi cambiare tutto...”
SPIRITUAL REVOLUTION part 1
il concept-album dei SAILOR FREE
Al centro dell’impianto artistico c’è l’energia, intesa come metafora universale della vita e della vitalità creativa; come strumento di evoluzione sociale e di benessere; come luce, calore, conforto, moto e forza del mutamento; come illuminazione della mente e dello spirito; come diritto inalienabile al sapere. È nel proporre e praticare alternative, nel diffondere conoscenza e soluzioni, in una costante applicazione della condivisone e dell’arricchimento comune, che si attinge e si restituisce Energia. Ispirata al Silmarilllion di J.R.R.Tolkien, la storia narra dell’amore, fonte inesauribile d’energia, tra due esseri l’uno alieno all’altro, particelle disperse di due universi opposti che intersecano le proprie rotte. Irrimediabilmente attratte l’una dall’altra, si fondono all’istante, annullando ogni preconcetto, ogni legge, ogni convenzione. Nati a nuova vita, vedono intorno a loro un mondo agonizzante e con l’identica passione che li avvolge agiscono per mutarne il destino. Tra le loro mani una rivoluzionaria scoperta da consegnare all’intera umanità. È la genesi di un cambiamento inarrestabile, che parte dall’uomo e si trasmette ai suoi simili come per osmosi, coinvolgendo l’intero pianeta. Una Rivoluzione dello Spirito prima che della materia, un’epidemia d’amore. Amore per l’umanità, per la capacità d’immaginare e di rischiare, per la ricerca costante di possibili mondi migliori, per il condividere sapere e soluzioni. È così che si riesce di nuovo a capire la differenza tra ciò che è evoluzione e benessere generale e ciò che è solo benessere per pochi. Se tutto è come prima, niente può più essere come prima. È così che si cambia davvero.
Spiritual Revolution People!
Sailor Free: David Petrosino: voce, piano, tastiere Stefano “The Hook” Barelli: chitarre Alphonso Nini: basso Stefano Tony: batteria

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Tide Records presenta
IDOLS & GODS il nuovo album dei WENDY?!
Comunicato/Bio
About Wendy?!
I Wendy?! nascono nel 2008 intorno al chitarrista e cantante Lorenzo Canevacci, già chitarrista dei Bloody Riot, tra le più note Hardcore band italiane degli anni ’80. Nel 2012 esce il primo album “Eleven”, su etichetta RbL. Dopo un paio di anni di attività live con Andrea Giuliano al basso, Luca Calabrò alla batteria e Alessandro Ressa che si alterna tra chitarra ritmica e tastiere, Lorenzo e compagni preparano un nuovo album. “Notebook“ esce nel 2014 per la Tide Records ed ottiene un ottimo riscontro di pubblico e critica nazionale ed internazionale. Nel sound dei Wendy?! ci sono i riffs per chi ama l’hard rock, l’energia e l’attitudine del punk, atmosfere scure del post punk, il suono ruvido dell'alternative rock, e soprattutto un modo di scrivere “canzoni” tipico di certo rock classico.
Idols & Gods
“Quando è arrivato il momento di pensare ad un secondo album per la Tide Records, mi sono confrontato con la band e con David Petrosino, che sarebbe stato il produttore artistico dell’album. Volevo che l’album fosse più a fuoco e centrato del precedente, che era partito con un produttore diverso al quale era poi subentrato David. Questa volta desideravo replicare l’impatto e l’energia che i Wendy?! possiedono dal vivo, catturare il nostro sound, la nostra attitudine. Dal punto di vista delle tematiche, se Notebook rappresentava una raccolta di istantanee, di appunti su quello che succede intorno a noi, Idols & Gods è più introspettivo ed è più centrato sulla mia reazione a quello che accade nel mondo.
Attitudine
C’è un brano in questo disco, chiamato “Attitude”, in cui racconto la scoperta della mia attitudine rock'n’roll. Avevo circa 15 anni ed era la mia prima volta su un palco, con la prima band formata con compagni di scuola. Il palco era quello di un teatro parrocchiale, il teatro di quartiere. Ricordo che, fra le altre, suonammo “Simpathy for the devil” degli Stones. Mi ero tirato giù il solo nota per nota, spostando la puntina del giradischi avanti e indietro dalla mia copia di “Get yer ya ya’s out” il disco dal vivo degli Stones. Quando arrivammo a quel pezzo, finito il solo, le ragazze del posto fecero partire una vera e propria standing ovation, con noi che ancora suonavamo il resto della canzone. Esattamente come fosse successo ieri, ricordo il brivido lungo la schiena e la consapevolezza immediata: 'Questo è quello che voglio fare!'. La mia storia con il rock'n’roll inizia in quel momento e anche i Wendy?! nascono lì.
L’intrusa
Abbiamo inserito per la prima volta in un nostro album una cover, un pezzo dei primi Ultravox, “Fear in the western world”. Una band che ho amato molto all’epoca “when I was a teenage punk rocker”. Riascoltandolo mi sono accorto che questo brano sembra scritto ieri mattina anziché 40 anni fa. La tematica della paura nel mondo occidentale in un'epoca in cui nazioni costruiscono muri, mi sembrava quantomai attuale.”
(Lorenzo Canevacci)
Wendy?!:
Lorenzo “mr. Grady” Canevacci: voice and guitar Alessandro Ressa: rhythm guitar, back vocals, keyboards Fabio Valerio: bass and back vocals Luca Calabrò: drums
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Tide Records presenta
The way becoming il cd di ONE SOUND DUO
Comunicato/Bio
ONE SOUND DUO
Produrre e comporre musica nel momento stesso della sua esecuzione. Si potrebbe dire che questa è stata la nascita di “ONE SOUND DUO”. Si lascia fluire il tempo fatto di silenzi e di suoni e lentamente nasce una musica come fosse una risposta istantanea ad una domanda. Non si ha il tempo di pensare, non si ha uno spartito davanti. Il proprio strumento diventa l’espressione di sé, della propria storia, dell’ascolto di molti anni, di molti suoni. The way becoming è una strada che inizialmente non va da nessuna parte, non ha intenzioni, ma si costruisce nel momento stesso in cui la si percorre. Anche l’errore è spesso l’elemento imprevedibile che ti introduce in una direzione nuova e che aiuta a darti nuove soluzioni.
La presenza dell’altro, l’ascolto dell’altro, il favorevole e accogliente suono prodotto dall’altro spinge a percorrere più di una volta la stessa strada, che non è ripetizione ma nuovo percorso verso altre soluzioni fino a ritornare al silenzio. Una libertà espressiva che trova in sé i limiti del proprio percorso.
Spacedrum e contrabbasso, due strumenti così lontani nelle sonorità che ricercano una fusione in un solo suono, che pongono domande e danno soluzioni: il primo appartenente alla famiglia degli handpans è una melodic metal percussion che mette in gioco il ritmo con una scala di note ed all’interno delle sue limitazioni permette una scoperta armonica sulla quale il secondo, il basso della famiglia degli archi, con le sue profonde note si inserisce legando insieme, come la fusione di un fabbro, qualità di note, pause di silenzio, salti molteplici di altri intervalli armonici.
Poi le composizioni si miscelano con suoni elettronici e fields recording e grazie a riverberi ed effetti vari creano l’illusione di un suono più ampio, diventando nuovamente altro. Una composizione in continuo divenire che, anche senza il pentagramma, percorre, attraversa e va oltre l’elettronica. Una via non razionale che trae origine e si fonda su quella energia vitale che ci accompagna sin dalla nascita. Le pause sono all’interno, il silenzio alla fine.
Orlando Lostumbo è un contrabbassista e bassista romano attivo dai primi anni ’80 con varie esperienze che spaziano dal rock, al jazz, alla musica etnica, alla musica classica. Verso la fine degli anni ’90, in qualità di autore e chitarrista fa parte del gruppo etnico “Handance” e successivamente entra come bassista nel gruppo jazz “Lost In Jazz”. Dal 2008 al 2010 è stato contrabbassista dell’orchestra classica “L’Armonica Temperanza”. Nel 2009 realizza il suo primo cd dal titolo “Il viaggio di Ulisse” con lo pseudonimo “Sine Tempore”. Nel 2010 come bassista, contrabbassista e tastierista forma il gruppo “Cosmogram” che unisce sonorità elettroniche e progressive a proiezioni video. Con questa formazione si esibisce in vari teatri romani e nel 2012 partecipa al Festival “24fotogrammi”. Nel 2013 entra a far parte dell’orchestra “Diletto Barocco” di cui è attualmente contrabbassista. Nel 2014 realizza il progetto musicale “One Sound Duo” con Claudio Ricciardi (spacedrum e didgeridoo) suonando contrabbasso, basso elettrico e sintetizzatori e con cui realizza, per la Tide Records, il cd The way becoming.
Claudio Ricciardi ha iniziato a studiare chitarra jazz durante il liceo e poi alcuni anni il contrabbasso. Nel 1975 si interessa di musiche extraeuropee ed entra a far parte del gruppo vocale di canto armonico “Prima Materia”, fondato negli Stati Uniti da Roberto Laneri. I suoi studi di biologia ed antropologia lo portano alla scoperta del didgeridoo e nel 1997 inizia a studiare e a suonare questo strumento aborigeno, dedicandosi anche alla sua costruzione. Dopo aver suonato in alcune formazioni negli anni 2000 (Duo Saz-Didgeridoo, Handance, Timelines), nel 2013 inizia lo studio della musica elettronica al computer con il musicista Giuseppe Verticchio e successivamente con la scoperta degli Spacedrum si incontra con il contrabbassista Orlando Lostumbo costituendo il “ONE SOUND DUO”. Ha inciso l’ LP “La coda della tigre” Ed. Ananda n.2, Roma 1977; il CD “Inside Notes” Ed. EDT, Torino 2001; il CD “Prima Materia” Ed. Die Schactel, Milano 2005; il CD “Voci” Ed. Una Musica, n.7, Torino 2006; il CD “The Way Becoming" Ed. Tide, Roma 2014. Ha scritto il libro “L’albero che canta. Il didgeridoo” Ed. Wondermark, Brescia 2011.
One Sound Duo
Orlando Lostumbo: -Electric Upright Bass -Electric Bass -Syntesizers -Samples -Computer Effects -Audio Editing/Treatment
Claudio Ricciardi: -Spacedrum Deep sky, Atlantico -Yidaki in C -Voice -Computer Effects -Samples -Digital Piano -Audio Editing/Treatment
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ESTRATTI STAMPA
It's a nicely balanced set that never fails to entertain and does a great job of moving the band's legacy forward. (Music Street Journal - Gary Hill - US)
Gran bel disco, e si narra che dal vivo i Wendy?! siano ancora meglio. (Classic Rock - Gianni Della Cioppa)
Non se ne fanno mica più di dischi r'n'r così. (Rumore - Manuel Graziani)
...un'altro ottimo lavoro, dove pezzi tiratissimi si mischiano a ballate col solito spirito fiero e combattivo di chi ha usato la musica anche come bandiera. (Classix - Renato Massaccesi)
On "Idols & Gods" Wendy?! offer a well banced mixture of hard rock, 70's rock, alternative rock, punk and singer/songwriter style. (MusikZirkus - Stephan Schelle - GE)
Il terzo long-playing dei Wendy?! rappresenta una conferma per un gruppo che non ama le etichette e si propone al pubblico con uno spirito libero e autenticamente rock’n’roll, con canzoni di gran pregio e arrangiamenti grintosi, ardenti e affascinanti. (True Metal - Francesco Maraglino - IT)
… un sound corposo, energico e soprattutto capace di suscitare emozioni profonde. (Rock Impressions – Gianlcarlo Bolther – IT)
I Wendy?!... si situano in un enclave albionica che confina sia con i territori del Duca Bianco che del Re Cremisi. Bravi. (Buscadero - Andrea Travaini - IT)
Il disco di una band solida, che si scrolla di dosso idoli e dlgmi, per interrogarsi senza preconcetti su ciò che accade nel mondo. (Guitar Club - Gaetano Menna)
Il loro terzo album “Idols & Gods” li conferma onesti artefici di sonorità ipiche del rock classico più sincero e genuino. (Ondarock - Valerio D'Onofrio)
Ascoltando questo 'Idol & Gods' sembra di ripercorrere la storia del rock dai seventies ai giorni nostri con dovizia e cura dei particolari, veramente una piacevole scoperta. (Italia di metallo - Gary Stone)
Un buon lavoro di rock attuale con un’orecchio al passato, sudato e ben confezionato. (Rockgarage - Marcello Zinno)
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